Un autodidatta sassellese, Luigi Bazzano (1849-1940), ci ha lasciato una significativa poesia dialettale nella quale l’attività delle carbonaie è descritta con la vivezza di immagini che solo può dare chi ne ha avuto diretta conoscenza.
U i era sû dai boschi Su dai boschi c’era ra gente cumm’er dije, gente fitta come le dita, bseugnrè ch’l’avesci vistu avreste dovuto vedere: i pareivan tant’fûimije. sembravano tante formiche. Tûtta ‘sta gente neira Tutta questa gente nera ch’i pareivan tanci diâvi da sembrare tanti diavoli u i truvâvi atertantu bugni si rivelavano altrettanto buoni se cun chej vui parlâvi. se parlavate con loro. Tûtt’es travâju qui, Tutto questo lavoro, tûtta ‘sta confûxiun tutta questa confusione râ dürâva tantu durava fin tanto che ch’u dürâva ai cheibun. si produceva il carbone.
(nella prima decade di agosto 1990, l'Associazione Amici del Sassello ha prodotto una carbonaia in quello che allora si presentava come il Parco di Palazzo Perrando, sede del Museo)
|