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Argomento 'Cronaca'

Prostituzione: prezzi in aumento per un mercato in crescita
Data di pubblicazione: 27/08/2010
Prostituzione: prezzi in aumento per un mercato in crescita Indagine Codacons: <<Un mercato colpito dai prezzi delle “operaie” cinesi>> Secondo un’indagine a campione del Codacons, realizzata con 1500 interviste telefoniche e 230 chiamate ad annunci di accompagnatrici e centri massaggi, sui nuovi modi e costi della prostituzione in tre delle maggiori città italiane, Milano, Roma e Napoli, è emerso come il mercato sia in forte evoluzione.

Infatti, le nuove tecnologie – connessioni a banda larga, web-cam, internet sui telefonini, ecc. – e alcune nuove leggi locali - con il chiaro scopo di ripulire le strade delle nostre città - hanno trasformato anche il mercato del sesso. Innanzitutto, gli annunci cartacei, nonostante ci sia ancora qualche amatore, stanno lasciando il campo agli annunci on-line con foto, e qualche volta video di presentazione, che danno, o almeno dovrebbero dare, maggiori rassicurazioni su chi si decide di incontrare per una prestazione sessuale a pagamento.

Inoltre, cambiano anche le location, infatti la cacciata dalle strada messa in atto, o minacciata, da alcune amministrazioni locali, ha fatto tornare di gran moda ricevere i clienti con discrezione in casa e proliferare centri massaggi, dove i massaggi non sono proprio la principale prestazione fornita al cliente, per così dire.

Già dagli annunci emerge, però, a colpo d’occhio come il mercato sia stato preso d’assalto dalla prostituzione cinese, infatti – secondo lo studio del Codacons sulle tre città prese in esame - emerge che nel 40% dei casi si tratta di donne cinesi, nel 25% di italiane, nel 20% dell’est, nel 12% sudamericane e nel restante 3% di altre nazionalità.

All’interno di queste stime va segnalato come siano soprattutto Roma e Milano ha sancire il primato delle donne con gli occhi a mandorla, mentre a Napoli prevalgono ancora, seppur di poco, gli annunci di italiane. Un’altra nota significativa è l’assenza, quasi totale, di annunci di prostituzione maschile e gay sui giornali, che invece invadono la rete e i canali televisivi a luci rosse.

Ma quanto costa una prestazione sessuale a pagamento, oggi, in Italia? In media, considerando le tre città prese in esame, molto diverse tra loro quanto a gusti e abitudini, si va dai 30/40 euro se si accetta di “sbrigarsi” (al massimo mezz’ora) con un’orientale in un bugigattolo travestito da centro massaggi in periferia; con la stessa cifra si abbordano le ragazze dell’est rimaste ancora in strada e si consuma in macchina; con 50/60 euro si ottiene, invece, un ambiente un po’ più decoroso ma sempre con solo mezz’ora a disposizione con orientali o ragazze dell’est, fino ai 100/150 se si preferisce un’autoctona o una sudamericana, con cui intrattenersi decisamente più a lungo in appartamento.

Le tariffe dei presunti centri massaggi, vanno maggiorate del 50% per avere a disposizione trequarti d’ora e del 100% per poter fare qualche “giochino”, previo accordo, con la ragazza. Per portarsi a casa una delle ragazze ancora in strada si deve pagare il doppio del prezzo e obbligatoriamente riaccompagnarla sul posto di lavoro una volta finita la prestazione. Ma è quando si decide di varcare la soglia di un appartamento di un’italiana, o di una sudamericana, che si deve mettere in conto il rischio di spendere quasi un intero stipendio. Infatti, in queste alcove d’amore – che se si è fortunati possano anche vagamente ricordare il set di un film pornografico – tutto ciò che va oltre una normale prestazione sessuale sul letto fa lievitare la tariffe: 20% in più per consumare la prestazione in un posto della casa insolito e scomodo per chi vi ospita, 30% per fare la doccia in sua compagnia, 50% per la seconda prestazione (e 25% per le successive), 100% per ogni “giochino” fino a 500 euro per l’intera notte, previo accordo numero fisso di atti sessuali.

Il business del sesso, nonostante le proposte del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e di qualche sindaco per vietarlo o almeno arginarlo nella sua dimensione di fenomeno da strada, sembra non risentire particolarmente della crisi economica che affligge il nostro Paese. Anzi, l’ascesa delle prostitute cinesi, quasi sempre donne tra i trenta e i quarantenni, che applicano delle tariffe davvero concorrenziali, stanno dando nuova linfa al mercato.

Le “operaie” cinesi del sesso, infatti, meno avvenenti, nella maggior parte dei casi, delle colleghe dell’est e sicuramente meno curate di chi riceve in appartamento, hanno dalla loro la dedizione al lavoro e un’organizzazione del business studiata ed efficiente. È proprio la mentalità per gli affari degli orientali che gli sta permettendo di conquistare il mercato, per il momento, del low cost, ma in futuro chissà. A Napoli e provincia, invece, per il momento resiste la colonia di ragazze dell’est: romene, ucraini e polacche, soprattutto, che con le loro tariffe a buon mercato sono ancora le preferite di chi non vuole spendere tanto.

Quanto ai clienti, secondo i nostri dati, possono essere divisi in tre fasce di età (e perciò di gusti e di possibilità economiche): il 25% ha tra i diciotto e i venticinque anni, il 45% tra i venticinque e i cinquant’anni e il 30% oltre i cinquanta. Gli ultracinquantenni prediligono andare a trovare le professioniste nei loro appartamenti, mentre sempre più giovani, prima attratti dal richiamo della strada, stanno scoprendo i piaceri dei centri massaggi.

Il Codacons ha constatato, con questa analisi, che esiste sì un mercato del sesso low cost in forte espansione, dominato ormai dai cinesi, che si sono accaparrati già il 35/40% dell’intero mercato italiano, ma anche che con l’allontanamento dalle strada delle lucciole per chi vuole maggiore privacy o comodità i costi, negli ultimi due anni, sono notevolmente aumentati. Infatti, anche le prostitute che non hanno una casa in cui lavorare si organizzano, prendendo accordi con alberghetti di periferia, e danno appuntamento al cliente direttamente lì, dove alla tariffa per la prestazione sessuale va aggiunta poi quella per la camera.

In conclusione si può sostenere perciò che, per il momento, le tariffe della prostituzione, già aumentate quasi del 150% con l’introduzione dell’euro, registrano nelle tre città in esame un aumento medio tra il 25% e il 40% negli ultimi due anni.


Fonte Codacons
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