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Attenti ai 50!
Data di pubblicazione: 10/06/2006
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Nasciamo e cominciamo a camminare… Cominciamo la lunga strada delle vita. Non sappiamo dove andremo a finire, ma da qualche parte sicuramente arriverà…
Per me, sassellino acquisito proveniente dalle, allora, belle spiagge di Savona, cresciuto tra Campanassa, Torre Leoncavallo, una figassetta e 100 lire di farinata, Sassello era (ed è) sinonimo di vacanza, spensieratezza, prime esperienze di “socializzazione”.
Ma a furia di camminare, Sassello resta indietro. E con lui anche molte di quelle persone con le quali hai “socializzato”. I passi della vita si allontanano e quelle persone si perdono. Ognuno cammina per la sua strada verso la propria meta, anche se sconosciuta. I sentieri si incrociano con quelli di altri viandanti, molti vanno avanti assieme, durante l’inesorabile avanzata si aggiungono nuove persone che crescono insieme alle prime.
Anche il tempo passa, anche gli anni scorrono inesorabili… 10… 20… 30… 40. Tutti gli anni torni a Sassello e vedi nel viso degli altri, dei vecchi amici, delle passate “socializzazioni”, lo scorrere dell’acqua in questo fiume inarrestabile che chiamiamo vita!
I tuoi figli ora camminano da soli, anche i loro sentieri si stanno allontanando dal tuo. Ti senti triste, inutile, arrivato. Poi arrivano i 50… Non ti sembra più di camminare, ma di avere inforcato una bicicletta impazzita, giù per la discesa della Bastia e senza freni. Ti sembra di non potere fermarti, di essere ormai inesorabilmente predestinato alla fine della corsa, che ti sembra imminente.
Poi, quando non stai pensando a niente… eccola! Una si quelle persone con cui avevi socializzato all’inizio del sentiero, sicuramente la più importante, la più amata, quella persona con la quale credevi di potere camminare sullo stesso sentiero e che invece si è allontanata per un’altra strada.
La videocassetta che hai in testa inizia improvvisamente a riavvolgere il nastro a velocità pazzesca e… tac, ti senti nuovamente ventenne. Lasci il sentiero in discesa che stavi percorrendo ormai con rassegnazione e cominci a camminare al fianco di quella persona. L’eccitazione è al massimo, l’aspettativa del domani è rosea e stupenda. In questa tua eccitazione coinvolgi tante altre persone che stavano camminando con te e, talvolta, per te. Il tuo petto è pieno di orgoglio e di speranza per questo nuovo domani che ti si sta presentando.
Poi da lontano una flebile voce conosciuta che inaspettatamente chiama: papà, papà… Il passo si ferma, la videocassetta avanza veloce e allora capisci quello che stai facendo. Rivedi i tuoi doveri, rivedi gli amori di una vita, rivedi le responsabilità, allora devii il passo dal sentiero, giri le spalle al sogno e ti ributti nella realtà.
Attenti ai cinquant’anni, sono difficili per tutti…
Raoul
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Cordiali saluti
gidi
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