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Acqua pubblica. “Il nostro voto va rispettato”
Data di pubblicazione: 17/06/2012
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Lunedì 11 giugno il Coordinamento imperiese per l’Acqua pubblica ha tenuto una conferenza stampa a Sanremo presso lo Zampillo, con la partecipazione del sindaco Vincenzo Genduso in rappresentanza dei sindaci per l’acqua pubblica
<<È trascorso un anno dalla vittoria ai Referendum del 12 -13 giugno 2011. La maggioranza assoluta dei cittadini, a livello nazionale e nella provincia di Imperia, affermò: l’acqua fuori dal mercato, nessun profitto dall’acqua. Cioè, gestione pubblica del servizio idrico, eliminazione del profitto dalle tariffe (la “remunerazione del capitale investito”).
Il 6 giugno 2011 allo Zampillo si ritrovarono, per esprimere il loro SI ai referendum per l’Acqua pubblica, decine di sindaci, compreso il sindaco di Sanremo Zoccarato.
A breve, si dice nelle prossime settimane, verranno prese importanti decisioni dall’Assemblea dei Sindaci per l’Aato. Noi chiediamo che a queste decisioni tutti i Sindaci e, in particolare, i Sindaci che si sono dichiarati a favore dei Referendum, votino nel rispetto di quello che i cittadini hanno già deciso: gestione pubblica del servizio idrico, eliminazione del profitto dalle tariffe.
Dobbiamo registrare, invece, che vi sono forti tentativi di “salvaguardare” le gestioni del servizio idrico oggi affidate ai privati, in modo da mantenere la presenza di aziende private tra i gestori del servizio idrico nella nostra provincia: senza motivo se non quello di difendere gli interessi privati e i loro guadagni alle spalle dei cittadini. L’Assemblea dei Sindaci ha già votato due volte (nel 2007 e nel 2011) che la gestione in provincia deve essere realizzata da una società consortile totalmente pubblica: l’obiettivo di qualcuno è quello di far sì che questa società consortile sia una mera “scatola vuota”, resti cioè priva di operatività, lasciando l’effettiva gestione del servizio idrico in mano alle attuali società partecipate dai privati. Oltre a non rispettare quanto già deciso dai Cittadini e dai Sindaci, questa soluzione porterebbe a forti aggravi dei costi, moltiplicando le “poltrone” e le strutture.
Oltre a questo, nella bozza di Piano d’Ambito (nel quale sono definite le caratteristiche per i prossimi decenni del servizio idrico in provincia di Imperia) si prevede ancora, nonostante le nostre rimostranze, l’inserimento in tariffa della remunerazione del capitale investito. Questo malgrado essa sia stata cancellata dal referendum del 12-13 giugno. Se fosse deliberata dall’Assemblea dei Sindaci, si tratterebbe di una scelta totalmente illegale, che meriterebbe un immediato ricorso al TAR.
Il nostro voto va rispettato.>>
Cimap – Coordinamento imperiese per l’Acqua Pubblica
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