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Da La Spezia esercitazione militare in fondo al mare
Data di pubblicazione: 19/02/2011
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Chiusa con successo in Proud Manta 11 la prima sperimentazione operativa di glider durante un’esercitazione militare. Il test è stato condotto dal Nurc, il centro di ricerca Nato della Spezia
Dal 24 gennaio all’11 febbraio, nel mar Ionio, al largo di Catania, tre glider, veicoli autonomi sottomarini (Autonomous Underwater Vehicles - Auv), hanno dato per la prima volta il proprio contributo ad una esercitazione militare. Nel corso di Proud Manta 11, infatti, è stato sperimentato con successo dal Nurc, il centro di ricerca Nato di La Spezia, l’impiego di questa tecnologia per la raccolta in tempo reale di dati ambientali tridimensionali decisionali utilizzabili nel supporto alle decisioni e operativo nella pianificazione delle operazioni.
A differenza di altri Auv dotati di sistemi propulsivi propri, i glider sono in grado di muoversi come veri e propri alianti, mutando la distribuzione della propria massa interna ed alternando cicli di immersione a cicli di emersione, riuscendo così a rimanere in mare anche per lunghi periodi di tempo.
Con il supporto della Marina Militare Italiana, due glider per acque poco profonde (ribattezzati dagli scienziati Greta e Zoe) e uno di profondità (chiamato Noa) sono stati calati in mare dalla nave Levanzo e hanno quindi operato autonomamente per più di 18 giorni, con la supervisione remota da parte di una “Command and Control room” ubicata alla Spezia, in grado di captare via satellite Iridium, i segnali da loro inviati ogni tre ore circa, durante la fase di emersione.
Muovendosi in un’area vicina ma non del tutto coincidente con quella dell’esercitazione, senza interferire perciò in alcun modo con i mezzi in essa impegnati, i tre glider sono riusciti a offrire un quadro costante, preciso e completo dei parametri oceanografici della zona e hanno permesso così a tutti i soggetti coinvolti di ottimizzare la pianificazione operativa, mitigando l’impatto delle incertezze ambientali.
“Sofisticati modelli matematici e software sono stati sviluppati proprio per assicurare che i glider potessero operare in completa sicurezza ed efficienza – spiega Michel Rixen, capo scienziato per il Nurc, soddisfatto per la buona riuscita del test – i dati che strumenti come questi sono in grado di offrire possono essere sfruttati sia per elaborare previsioni oceanografiche sia, come in questo caso, per un supporto tattico a esercitazioni, soprattutto in ambito sottomarino”.
Per esempio, tramite la rilevazione di temperatura e salinità dell’acqua, e attraverso misurazioni ottiche, questi veicoli autonomi possono aiutare a capire quali condizioni ambientali influenzano l’efficacia operativa di un sommergibile, in determinati contesti.
Info www.nurc.nato.int
Fonte Nurc
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