“Sincerità” vince fra le “Proposte 2009” al 59° Festival di Sanremo nella categoria. Oggi esce il suo album d’esordio
Arisa (vero nome Rosalba Pippa) vince il Festival di Sanremo nella sezione “Proposte 2009” con il brano “Sincerità” dopo essere stata scelta tra le voci di “SanremoLab – Accademia della Canzone di Sanremo”. Ad accompagnarla nella veste di padrino è stato Lelio Luttazzi, mentre il direttore d’orchestra è Federica Fornabaio.
“Sincerità” (scritto da Anastasi - Filardo - Mangiaracina) fa parte dell’album di esordio che uscirà il 20 febbraio per Warner Music e che prenderà il titolo dal brano sanremese. Vedi anche http://www.savonanotizie.it/scheda.php?idart=11330 Marco Carta e Bonolis trionfano al Festival di Sanremo
Ironia e positività sono il fil rouge che unisce le dieci tracce dell’album “Sincerità” (prodotto da Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina) . «Ogni essere umano è l’artefice del proprio destino. – racconta Arisa - Le avversità possono ferirci, ma non devono abbatterci: anche la vicenda più triste può essere vissuta come uno stimolo per ripartire alla ricerca di una nuova gioia».
Nelle canzoni di Arisa c’è un lieto fine per tutti: per le donne tradite di “Abbi cura di te” e “Te lo volevo dire”, che reagiscono con orgoglio e nuova forza; per la donna in carriera di “L’uomo che non c’è”, che ha sacrificato la vita privata per il lavoro; per la bambina protagonista di “Piccola rosa”, per le persone con esagerata timidezza o scarsa autostima a cui è dedicata “Pensa così”.
L’autore principale dei testi dell’album è Giuseppe Anastasi: i brani “Abbi cura di te” e “Te lo volevo dire” sono firmati anche da Marco Conidi; mentre Maurizio Filardo è co-autore di “Piccola rosa”.
Sul fronte musicale “Sincerità” è un disco con molteplici orizzonti sonori, fra cui gli echi R&B e reggae di “Abbi cura di te”, lo stile da geniale filastrocca alla Sergio Endrigo di “Pensa così”, le emozioni acustiche di “Piccola rosa”, le chitarre surf con cadenze jazz di “Te lo volevo dire”, la bossanova moderna e armonicamente ricca di “Com’è facile”, gli archi enfatici di “Buona notte”, fino all’impronta Anni 70/80 di “L’uomo che non c’è” «che richiama orgogliosamente Donatella Rettore e Raffaella Carrà».
Il nome d’arte Arisa è un acronimo familiare. A come Antonio: il padre autista con la passione per le incisioni su ferro. R come Rosalba: protagonista fra le “Proposte” del Festival di Sanremo 2009 con il brano “Sincerità”. I come Isabella: la sorella di 20 anni con talento per la fotografia e il flauto traverso. S come Sabrina: l’altra sorella di 17 anni, pure lei con un promettente futuro da cantante. A come Assunta: la mamma casalinga con l’hobby del decoupage.
Rosalba Pippa nasce il 20 agosto 1982. Casualmente a Genova. Una settimana più tardi, infatti, è già nella casa di famiglia a Pignola, in provincia di Potenza: una sorta di “vecchia fattoria” con tacchini, agnelli, pecore, conigli, galline e maiali. La piccola Rosalba cresce in un ambiente bucolico fatto di cose genuine: dalla verdura del proprio orto al vino barbera ottenuto dalla loro piccola vigna.
Lo spirito artistico di Arisa si manifesta immediatamente: all’età di 4 anni partecipa al primo concorso canoro con “Fatti mandare dalla mamma” di Gianni Morandi. Vince un premio di consolazione perché la gara è nel giorno del suo compleanno. Negli anni seguenti partecipa a numerose rassegne regionali: senza animo competitivo, ma per confrontarsi con il pubblico e la critica sui progressi come interprete.
La giovane Arisa è un’autodidatta molto puntigliosa: nei filmati su internet studia anche il labiale delle cantanti e confronta le interpretazioni sui dischi con quelle in concerto. I primi modelli sono Mariah Carey e Celine Dion: ripetendo le loro canzoni impara a usare il diaframma e gli automatismi per l’emissione del fiato. A 16 anni torna a casa dopo l’ennesimo concorso con un premio reale: prima classificata cantando “My All” di Mariah Carey. Successivamente affina il suo talento facendo tanta gavetta live in locali e feste di piazza.
Nel 2007 vince una borsa di studio come interprete presso il CET di Mogol: qui conosce l’autore Giuseppe Anastasi, con cui instaura un proficuo sodalizio artistico e umano. Nel 2008 avviene un altro incontro fondamentale per la sua maturazione artistica: Arisa viene curata dai produttori Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina con la loro etichetta MAFI. E il suo destino si compie: vince SanremoLab e viene ammessa fra le “Proposte” del Festival di Sanremo 2009 e lo vince.
Durante la sua maturazione artistica Arisa ha avuto diversi punti di riferimento oltre alle già citate Carey e Dion. Il primo disco comprato è “Black Or White” di Michael Jackson, il suo idolo assoluto da ragazza; ma conosce a memoria anche “Lorenzo 1994” di Jovanotti e “Nord Sud Ovest Est” degli 883. Il primo concerto visto è quello di Nek all’epoca di “Laura non c’è”. Fra gli artisti che hanno influenzato il suo percorso artistico cita Fabrizio De Andrè, Coldplay, Fiona Apple, Sara Bareilles, Adele, Mia Martini, Tori Amos e Subsonica. È una grande estimatrice di Cristina Donà e ammira lo stile di Regina Spector.
Arisa vive a Roma da un anno: divide l’appartamento con altre ragazze e finalmente vive di musica. In precedenza cambia diversi lavori per mantenere vivo il suo sogno di cantare: a 14 anni è cameriera a Pignola. A 19 anni, dopo il diploma al liceo pedagogico, si trasferisce a Milano: la mattina si divide fra l’università e l’officina di un cugino; il pomeriggio è cassiera in un supermercato; la notte cameriera in un famoso locale della movida milanese. A 22 anni torna a casa e lavora come estetista: la sua specialità è il trucco teatrale.
Il suo spirito creativo non si esprime solo attraverso il canto. È grafomane e pittrice: dipinge su tela soprattutto paesaggi, fiori e farfalle, perché nei colori accesi ritrova la dimensione leggera e spontanea tipica dei fanciulli. È appassionata di design: crea gioielli e accessori molto particolari con materiali insoliti. Assai personale è anche il look nella vita quotidiana: Arisa si veste in un atelier che rivisita in chiave moderna lo stile Anni 20. Sono vintage anche le sue passioni televisive: dai film musicali con Rita Pavone a Carosello, fino al Varietà Anni 70 con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini oppure Cochi e Renato. Al cinema predilige l’ironia di Totò e la serena allegria delle pellicole con Renato Pozzetto e Adriano Celentano. I suoi must: l’attrice è Giulietta Masina (come donna ammira anche Violante Placido) e il regista è suo marito Federico Fellini. L’attore preferito è proprio Renato Pozzetto.
«Sanremo – affermava Arisa ieri pomeriggio - è una tesi di laurea per ogni artista emergente. Dopo tanti sacrifici puoi mostrare a tutti il tuo valore: anche se non vinci il Festival, ti guadagni la laurea… E la musica diventa finalmente la tua professione». Già, e pensare che lo ha vinto.
Fonte Warner Music
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