Donne che hanno subito passivamente la decisione del marito, donne che invece hanno deciso, di darsi un'altra opportunità, sobbarcandosi tutto il peso di una decisione che se da un lato risolve dei problemi, dall’altro ne crea molti altri.
E’ proprio in questi frangenti difficili, quando ci sentiamo sole, che il fardello di questa scelta si pone di fronte a noi.
Vi è mai capitato di pensare se ne valeva veramente la pena? Che vostro marito in fondo non era così male, che forse superato quel momento… a me è capitato, ma quando mi pongo la domanda “vorresti tornare indietro?” la risposta è sempre no, allora mi raddrizzo sulle spalle e vado avanti.
E’ capitato anche a voi di sentir dire che è comodo separarsi, dare un calcio a tutto e ricominciare? Come si permettono, cosa ne sanno, di quanto ti senti sola, quanto ti senti smarrita e in balia di te stessa una volta che ti sei tolta la fede nuziale e vai, tuo malgrado a finire “sul mercato” così come mi diceva un amico, ed io non capivo. Nel momento stesso in cui ti separi devi iniziare a difenderti, dagli avvoltoi che vorrebbero “aiutarti” a superare quel momento così difficile. Amici di famiglia, padri degli amici dei tuoi figli e via dicendo, che pena!
Non preoccupatevi, è una fase passeggera, se mantenete le vostre posizioni entro qualche mese questo aspetto torna alla normalità. L’importante, secondo la mia esperienza è prendere questa decisione da sole. Dobbiamo farlo solo per noi stesse, è necessario decidere da sole, per poter superare le difficoltà dobbiamo essere veramente certe che non c’era alternativa.
Avete dei figli? E’ difficile confrontarsi con il loro dolore, ma siamo consapevoli che i bambini o i ragazzi hanno bisogno di una madre serena anche se separata, piuttosto che una famiglia tradizionale tormentata e sempre in conflitto.
Quello che ho cercato di fare, non senza fatica è di non mettere i miei figli in conflitto con il padre. I figli vogliono, giustamente, bene ad entrambi. Non pretendiamo che si schierino, lasciamoli liberi di amarci entrambi, mamma e papà. Quando saranno adulti, potranno fare liberamente le proprie valutazioni, non cresciamoli nell’odio, facciamo solo il loro male. Soffrono già abbastanza per la situazione logistica che loro malgrado devono affrontare, non facciamoli soffrire ancora di più mettendoli al centro delle nostre questioni di coppia.
Vogliamo parlarne…
Milano, 24 aprile 2005
Serena
Grazie Serena per questa lettera che hai mandato in redazione, interpretando al meglio lo spirito di interazione che ci ha spinto ad aprire la rubrica "Scrivi".
Il tema che proponi è molto forte, auspichiamo che altri intervengano.
Autore:serena
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